Con l’espressione “challenge (online)” si indicano contenuti diventati virali in rete nei quali una o più persone si mettono alla prova in una particolare attività, il tutto filmando e postando sui propri social e invitando gli altri utenti a fare lo stesso. Il fenomeno prende anche il nome di web challenge, social challenge, sfide estreme o challenge virali in rete.
Le challenge social che spopolano ad esempio su TikTok piacciono molto ai giovani, tuttavia, non sono una novità e non nascono certo con quest’ultimo ma trovano terreno fertile in tutti i social network poiché è proprio la loro viralità a renderle un tormentone.
Talvolta vengono lanciate per progetti di charity con finalità benefiche come raccolte fondi a sostegno della ricerca, ad esempio, come l’Ice Bucket Challenge di qualche anno fa in cui tantissimi VIP si gettavano in testa una secchiata d’acqua ghiacciata per stimolare le donazioni per la ricerca scientifica contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La maggior parte delle volte, tuttavia, vengono ideate per gioco diventando un potenziale pericolo per bambini e ragazzi poiché più la sfida diventa virale, più si è invogliati a partecipare. La cronaca testimonia che l’epilogo di alcune challenge potrebbe anche essere drammatico.
A bambini e ragazzi le sfide sono sempre piaciute, il motivo? Permettono di testare i limiti e di dimostrare di essere “potenti”. Il tutto condito dai social, rende la sfida più invitante perché condivisa in rete.
Cogliere una challenge vuol dire creare contenuti per il web, accaparrarsi like e avere visibilità. Il vero pericolo consiste nell’emulazione. Ma perché così tante persone decidono di partecipare? I motivi sono svariati e, oltre a quelli elencati in precedenza, sicuramente c’è la voglia di mettersi alla prova o sentirsi accettati all’interno di un gruppo o una community.

Quanto sono diffuse le challenge online?
Un sondaggio di Skuola.net che ha coinvolto 1500 ragazzi di scuole medie e superiori ha sottolineato che più di 1 giovane su 8 conosce la Blackout Challenge: il 31% afferma di esserne venuto a conoscenza attraverso letture sul web, il 25% tramite video postati sui social e ancora il 17% per il passaparola di coetanei.
Il risultato più allarmante riguarda la partecipazione alla challenge: quasi 1 giovane su 5 (18%) afferma di aver partecipato al “gioco” mentre 1 su 3 (30%) di conoscere qualcuno che ha sperimentato il brivido della morte apparente.
TikTok: il social delle challenge
Nato come il social dei balletti, TikTok è molto in voga tra i giovanissimi e permette agli utenti di sfogare la propria fantasia nel creare contenuti di svariato tipo. Esiste, tuttavia, anche una zona oscura decisamente inquietante, fatta di sfide ai limiti della stupidità e giochi pericolosi per conquistare qualche like in più.
Eccone alcune che hanno messo a repentaglio la vita dei partecipanti:
Fire Challenge
È una delle tendenze più virali che nel 2022 ha portato un quattordicenne aretino a procurarsi gravi ustioni su tutto il corpo. Si tratta di una prova dove i ragazzi si riprendono mentre incendiano con un liquido infiammabile un oggetto dimostrando di non avere paura di toccare le fiamme.
Vigili del fuoco, agenti di polizia e media hanno cercato di dissuadere le persone dal provarla. Non molto tempo fa un ragazzo quattordicenne è rimasto gravemente ferito riportando ustioni su tutto il corpo.
Oltre alla pericolosità della sfida, c’è da considerare che molti partecipanti scappano in preda al panico dopo aver appiccato il fuoco con il rischio di far propagare l’incendio.
Skullbreaker
Esploso nel 2020 (ma ancora oggi gettonato tra gli utenti più incoscienti di TikTok), lo skullbreaker – letteralmente spaccacranio – prevede la partecipazione di tre persone che inscenano un innocuo balletto ma di cui due, complici fra loro, fanno uno sgambetto al terzo. Molti ragazzi sono finiti all’ospedale a causa della caduta accentuata dal fatto che il malcapitato non ha il tempo di proteggersi e rischia di sbattere la testa.
Blackout Challenge
Un trend preoccupante che ha preso piede nel 2022, soprattutto all’estero. In questa challenge si va in live streaming trattenendo il respiro con una cintura o una corda intorno al collo fino a svenire per asfissia.
A inizio 2022 una bambina di 10 anni ha perso la vita a causa di questo gioco. La procura dei minori ha aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio” contro ignoti in modo da poter procedere con le indagini.
Train Surfing Challenge
Altro trend pericoloso che consiste nel salire su un tetto di un treno (furgone o automobile) e cercare di rimanere in piedi, in equilibrio, dopo la partenza. Il rischio, oltre a quello di cadere sui binari, è quello di rimanere folgorati dai cavi dell’alta tensione come accaduto ad un ragazzo diciasettenne di Pisa.
Penny Challenge
Una prova rischiosa tra le mura domestiche che prevede di inserire solo per metà la presa a muro di un caricabatterie di un cellulare, appoggiando una monetina tra i due poli opposti con l’intento di far scaturire scintille o, meglio ancora, una fiammata.
Nel dicembre 2021 questa sfida è stata oggetto di un piccolo scandalo che ha coinvolto Amazon: chiedendo ad Alexa una challenge per divertirsi, infatti, veniva proposta la Penny Challenge.
Silhouette challenge
La challenge sicuramente più conosciuta e virale, non molto pericolosa di per sé ma piena di insidie. La sfida prevede l’utilizzo di un filtro di Snapchat per evidenziare la forma del corpo in controluce ed ottenere un effetto seducente.
Il rischio risiede nel fatto che molte ragazze posano in déshabillé per rendere ancora più accattivante il risultato ma non tengono conto che al giorno d’oggi esistono diversi modi per rimuovere il filtro e mostrare l’immagine completa.
BME Pain Olympics
La sfida di sopportazione del dolore che prevede svariate forme di resistenza, molte delle quali sfociano nell’autolesionismo: tagli sul corpo, carico di pesi eccessivo, ingestione di cibi super-piccanti o disgustosi, ecc…
Boiler Summer Cup
La challenge consiste nel conquistare una ragazza “curvy” ottenendo un punteggio differente: più le ragazze sono formose, più si guadagnano punti. Si procede poi girando video anche in momenti di intimità e condividendo il tutto sul web naturalmente senza il consenso dell’altra persona e sfidando gli altri utenti a battere il proprio punteggio.
Planking Challenge
La sfida consiste nel mettersi sdraiati sull’asfalto mentre sfrecciano le auto. Vince chi non viene preso ma, facilmente intuibile, il problema sorge quando avviene l’impatto. Ogni anno questo “gioco” miete migliaia di vittime o riduce sulla sedia a rotelle moltissimi giovani incoscienti.
Balconing Challenge
Gettarsi giù da un balcone tentando di cadere direttamente in piscina. Di ispirazione americana, in Italia restituisce molteplici fratture più o meno gravi o decessi da impatto al suolo.
Knockout Challenge
Sicuramente la challenge più stupida tra le più pericolose perché invita i giovani sfidati a fare uso di violenza fisica contro totali sconosciuti incrociati per strada. Violenza gratuita senza alcuna ragione che porta mascelle rotte e rischio coma per la mancanza di difesa al colpo della vittima.
Benadryl Challenge
E tra le challenge pericolose non poteva mancare la più letale: ingerire quante più possibili capsule del farmaco a cui deve il nome. La lavanda gastrica talvolta non è sufficiente e si rischia di perdere la vita senza un vero motivo di fondo.

La Polizia Postale sulle challenge
La Polizia Postale è in prima linea sul tema e offre alcuni consigli destinati ai genitori. Prima di tutto è fondamentale parlare ai ragazzi delle nuove sfide in modo che non ne subiscano il fascino qualora ne vengano a conoscenza da coetanei o social network e bisogna assicurarsi che abbiano chiari i rischi delle challenge online.
I ragazzi spesso si sentono invincibili ma in realtà è la loro immaturità nella capacità di prevedere le conseguenze che li mette veramente a rischio. Alcune sfide, infatti, espongono a rischi medici (assunzione di saponi, detersivi, medicinali…), altre inducono a mettere a rischio la propria vita o incolumità (selfie estremi, soffocamento autoindotto, salti su un auto in corso…).
I genitori dovrebbero, poi, monitorare la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un limite alla connessione e mostrarsi curiosi riguardo a ciò che tiene incollati i ragazzi agli smartphone. Impedire ai ragazzi di non utilizzarli è sicuramente controproducente. Molto meglio, invece, insegnare ad un uso consapevole spiegando loro come i social non siano lo specchio della realtà e che non tutto ciò che è online va fruito con leggerezza.
Qualora si trovino in rete video riguardanti sfide pericolose o se video sospetti arrivano ai ragazzi, è possibile inoltrare una segnalazione al sito www.commissariatodips.it. Se, invece, si desidera rimanere aggiornati sui nuovi rischi in rete è possibile impostare degli alert sul portale www.commissariatodips.it e sulle pagine Facebook “Una Vita da Social” e “Commissariato di PS Online”.
Le sfide prima di Internet
Oggi nella crescita degli adolescenti Internet è sempre più presente, le nuove generazioni vivono in una realtà in cui il web svolge un ruolo centrale, ponendosi come veicolo di interazione.
Secondo il rapporto Eurostat Being young in Europe today, nel 2019 il 94% dei giovani ha usato Internet quotidianamente contro il 77% dell’intera popolazione. La pandemia da Covid-19 ha fatto sì che per gli studenti di tutto il mondo, Internet diventasse indispensabile ponendosi come principale veicolo di educazione e strumento più adatto per mantenere attivi i rapporti.
L’idea di sfidare i propri limiti è legata alla natura umana. Si potrebbe dire che le sfide siano un modo per esplorare i confini del proprio corpo e delle proprie capacità. La cultura popolare è piena di riferimenti al concetto di sfida: duelli cavallereschi nel Medioevo, chicken-run, folli corse in auto verso precipizi come nel film Gioventù Bruciata, scommesse come il Giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne. Impossibile non citare, infine, le competizioni sportive.
La grande introduzione delle sfide estreme nella cultura di massa è avvenuta grazie ai social network ma, come già accennato, non è affatto una dinamica recente. Il primo contenuto di questo tipo che ha riscosso notevole successo tra i giovani, piuttosto innocuo, risale ai primi anni Duemila quando la Saltine Cracker Challenge spinse migliaia di adolescenti a provare a mangiare sei cracker salati in meno di 60 secondi.
Nel 2001 (ma tornata in auge nel 2012) è il turno della Cinnamon Challenge, sfida sbarcata su Internet che consisteva nell’ingerire un cucchiaio di cannella senza bere nulla, riprendendo la reazione. Nonostante possa sembrare una prova del tutto innocua, nel 2015 ha causato la morte di un bambino di 4 anni nel Kentucky e ha lasciato in fin di vita numerosi partecipanti. Il motivo si deve alla natura idrofoba della cannella che, se introdotta in grandi quantità nella trachea, può rendere difficile la deglutizione.
Scopriamo, di seguito, la lunga lista delle challenge che si sono succedute negli ultimi vent’anni:

La consapevolezza è la prima difesa
I genitori spesso non sono a conoscenza di questi pericoli proprio perché i giovani non condividono queste esperienze con gli adulti. Come possiamo, quindi, difendere i nostri ragazzi? Prima di tutto informandoci e conoscendo le sfide social più diffuse, chiedendosi se è il caso di porre limite alla navigazione attraverso il Parental Control.
È possibile testare la propria consapevolezza social completando il percorso di conoscenza con una app come OKDigitale messa a punto dagli esperti dell’Associazione Nazionale Di.Te. e scaricabile gratuitamente dagli store online. In un percorso di 10 settimane si avrà maggiore consapevolezza digitale sui rischi della rete e sulla gestione dello smartphone.