“Ciao… mi fai una ricarica da 300 euro su OnShop? Passo domattina.”
Un sabato sera di luglio, la mia amica, proprietaria di un bar tabaccheria, ha ricevuto una richiesta insolita tramite WhatsApp. Un individuo si è presentato con il mio nome e una mia foto associata a un numero di telefono sconosciuto, chiedendo una ricarica di 300 euro su OnShop per un presunto acquisto online con PayPal, dichiarando di non riuscire a caricare la PostePay. La proprietaria del tabacchino ha subito avuto dei sospetti e ha richiesto un documento per emettere il codice di ricarica, ma il truffatore ha insistito che non era necessario.
La mattina seguente, il truffatore ha nuovamente contattato la proprietaria del tabacchino per completare la ricarica, ma questa, prudente e consapevole della situazione, ha deciso di mettersi in contatto con me per segnalare l’accaduto e chiedermi conferma.
Il truffatore, impaziente di ottenere i soldi, ha continuato a insistere, cambiando persino l’immagine del profilo con foto di altre persone in un vano tentativo di mascherare la sua identità.
Fortunatamente, grazie alla prontezza della proprietaria del tabacchino e alla tempestiva segnalazione alle autorità competenti, la truffa è stata sventata. Questo episodio sottolinea l’importanza di prestare sempre attenzione alle comunicazioni sospette e di segnalare prontamente situazioni simili alle forze dell’ordine. La prudenza e la consapevolezza sono fondamentali per proteggersi dalle sempre più ingenue e subdole truffe online.
OnShop: la soluzione innovativa per acquisti online sicuri
In Italia, nonostante l’e-commerce stia vivendo una crescita significativa, la paura di acquistare online è ancora diffusa tra molti consumatori. Sono ben 4 milioni gli italiani che preferiscono evitare di utilizzare la propria carta di credito sul web, e questa diffidenza è comprensibile, considerando i recenti casi di phishing e truffe che hanno colpito gli acquirenti online.
Tuttavia, una soluzione innovativa è giunta in soccorso grazie al Gruppo Intermatica, che ha presentato a Roma il rivoluzionario OnShop. Questo strumento offre la possibilità di fare shopping online senza utilizzare la carta di credito.
Con OnShop, i consumatori possono finalmente godere della comodità dell’e-commerce, senza dover compromettere la sicurezza dei propri dati finanziari. Grazie a questa innovativa piattaforma, è possibile effettuare acquisti in tutta tranquillità, senza timori di cadere vittima di truffe o frodi online.
Claudio Castellani, il Presidente del Gruppo Intermatica e ideatore di OnShop, spiega che in Italia ci sono circa 22 milioni di utenti internet, ma solo 8 milioni di loro effettuano regolarmente acquisti online, mentre i restanti 14 milioni non prendono nemmeno in considerazione questa opzione.
Il Gruppo Intermatica si è impegnato a garantire un’esperienza di shopping online sicura e senza rischi per i consumatori italiani offrendo un metodo di pagamento alternativo e altamente affidabile.
Ma in cosa consiste OnShop? Scopriamolo insieme…
OnShop è un innovativo buono spesa usa e getta, disponibile in varie taglie, che permette di effettuare acquisti su tutti i siti convenzionati. Questo scontrino, acquistabile presso tutti i punti vendita Lottomatica, contiene un Pin unico che può essere utilizzato una sola volta su uno dei siti web aderenti al circuito OnShop.
OnShop è disponibile nei tagli da € 10 ad € 300. Il valore di acquisto è rappresentato dalla somma dell’importo disponibile + il costo per il servizio (iva inclusa). Al momento dell’acquisto, il punto vendita ti consegnerà un Voucher con il PIN di 12 cifre comprensivo di tutte le informazioni dedicate ad OnShop.
La crescente minaccia del furto di identità
Con l’aumento dei servizi informatici nella vita quotidiana e l’incremento delle attività online tramite PC, smartphone e tablet, il furto di identità digitale sta diventando una minaccia sempre più diffusa. Le informazioni personali inserite dagli utenti su forum online, social network e piattaforme di e-commerce sono sempre più esposte al rischio di essere sottratte da criminali informatici.
Le probabilità di subire un furto d’identità, un reato in cui gli autori utilizzano frodi o inganni per ottenere informazioni personali o sensibili da vittime e agire illecitamente a loro nome, sono sempre più concrete. Spesso, la sottrazione di dati avviene attraverso attacchi mirati che colpiscono le fasce di popolazione meno sensibilizzate o meno esperte dei sistemi informatici.
Secondo il Rapporto “Censis-DeepCyber” pubblicato nell’aprile 2022, l’81,7% degli utenti del web teme soprattutto di essere vittima di furti e violazioni dei propri dati personali online. Nel corso del 2021, sono stati sottratti al web ben 4,5 miliardi di dati, tra cui e-mail, carte di credito, carte di identità e passaporti.
Ma cosa si intende per identità digitale?
L’identità digitale rappresenta un insieme di dati che identificano un individuo in maniera univoca nel mondo online. Questi dati comprendono elementi come il nome completo, l’indirizzo e-mail, la password di autenticazione, nonché il codice fiscale, i numeri delle carte di credito e versioni digitali di documenti cartacei (ad esempio fotografie o scansioni). In un contesto più ampio, questa nozione abbraccia anche strumenti quali il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta d’Identità Elettronica (CIE) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), i quali consentono un accesso più sicuro a vari servizi online.
Diverse le modalità per sottrarre queste informazioni:
- phishing, una tecnica che sfrutta l’invio di e-mail o messaggi online camuffati da comunicazioni ufficiali al fine di indurre le vittime a divulgare informazioni confidenziali
- malware, come virus o keylogger, che possono contenere codici in grado di catturare le password degli utenti
- intercettazione dei dati durante la navigazione in rete
- furto diretto dei dati da dispositivi elettronici
- social engineering, una strategia di hacking che si basa sull’impiego di informazioni personali reperibili online, ad esempio attraverso i social network.
Il furto d’identità e i rischi delle informazioni sensibili
Il furto d’identità rappresenta una minaccia sempre più crescente nel mondo digitale, con criminali informatici che mettono a punto attacchi cyber sofisticati, tra cui ransomware e phishing, per sottrarre informazioni sensibili agli utenti. Dati come password, numeri di telefono, codici fiscali, numeri di carte di identità e carte di credito vengono trafugati e poi riutilizzati dai malintenzionati, i quali si fingono vittime di questi furti.
Queste informazioni consentono ai criminali di compiere una serie di azioni dannose, come effettuare acquisti online, accedere a dati sanitari e finanziari, richiedere finanziamenti o mutui e persino intraprendere azioni legali a nome delle vittime, spesso commettendo ulteriori reati.
Tra i dati che interessano maggiormente ai criminali informatici figurano le informazioni anagrafiche, che consentono loro di impersonare un utente, le credenziali di accesso, che comprendono nome utente e password per vari servizi e piattaforme, e le informazioni bancarie, che permettono l’accesso ai conti correnti e alle carte di credito.
Le diverse facce dei furti d’identità digitale
Esaminiamo le tipologie più comuni di queste frodi che mettono a rischio sia individui pubblici che privati:
- Clonazione dell’identità: creazione di una nuova identità basata su quella di un individuo legittimo.
- Furto dell’identità finanziaria: utilizzo dei dati identificativi per ottenere crediti, prestiti o aprire conti correnti a nome della vittima.
- Furto dell’identità per atti illeciti: perpetrazione di reati in nome della vittima.
- Costruzione di nuove identità: combinazione dei dati di diverse vittime per creare una nuova identità artificiale.
- Furto dell’identità per scopi medici: utilizzo dei dati sanitari altrui per ottenere trattamenti medici.
- Impersonificazione di persone decedute: appropriazione dell’identità di individui defunti.
- Disinformazione tramite identità rubate: utilizzo di identità altrui per compiere atti di disinformazione tramite telefoni cellulari o piattaforme web.
Conoscere queste tipologie di frodi è essenziale per proteggere i nostri dati e prevenire potenziali gravi perdite finanziare o danni alla reputazione. Mantenere una scrupolosa attenzione e adottare misure preventive possono aiutarci a difenderci da tali minacce.
La tutela della identità digitale: evoluzione normativa e nuove sfide
La normativa a tutela delle vittime di furto d’identità affronta due reati distinti: la sostituzione di persona, disciplinata dall’Art. 494 del Codice penale, e la frode informatica, trattata dall’Art. 640.ter del Codice penale.
Tuttavia, l’attuale normativa sembra non essere completamente al passo con i tempi. La crescente digitalizzazione e la sempre maggiore interconnessione delle reti hanno portato a un massiccio utilizzo di internet, soprattutto durante la pandemia da Covid-19, diventando uno strumento essenziale per le normali attività quotidiane. Questa crescente virtualizzazione dei rapporti ha portato il concetto di identità nel nuovo millennio, assumendo una definizione più consona: l’identità digitale.
Già nel lontano 1994, il tecnologo Roger Clarke formulò il concetto di “digital person”, definendolo come un “modello di personalità individuale pubblica basato su dati e mantenuto da transazioni, destinato ad essere utilizzato su delega dell’individuo“. Clarke capì che la nozione di identità digitale sarebbe stata fondamentale per comprendere il nuovo mondo digitale.
Nel 2013, il ricercatore Arnold Roosendaal aggiornò questa definizione, contestualizzandola nella dimensione cyber, che nel frattempo aveva subito grandi cambiamenti. Egli definì la persona digitale come “la rappresentazione digitale di un individuo reale, connessa a quest’ultimo e comprendente una quantità sufficiente di dati rilevanti, utilizzabili in uno specifico contesto e ai fini della sua delega“.
La giurisprudenza italiana ha dimostrato di adattarsi alle nuove sfide della comunità virtuale, adeguando il reato tradizionale di sostituzione di persona al nuovo contesto digitalizzato. Questo è evidente anche nella sentenza 18826/2013, in cui la Corte di Cassazione ha stabilito, grazie a un’interpretazione estensiva dell’articolo 494 del Codice penale, che la sostituzione di persona può configurarsi anche quando ci si immedesima in un altro individuo all’interno di una chat.
La protezione dell’identità digitale diventa dunque cruciale, affinché ognuno possa godere dei propri diritti e proteggere la propria identità nell’era digitale in continua evoluzione.
Risultati e implicazioni
La sicurezza dell’identità digitale rappresenta una priorità cruciale sia in termini di prevenzione che di azione correttiva. In caso di furto o frode è essenziale agire prontamente e denunciare l’accaduto alle autorità competenti.
Ecco una serie di precauzioni da seguire per proteggersi dal furto d’identità digitale:
- Optare per password robuste che combinino lettere maiuscole, minuscole, numeri e simboli.
- Evitare di condividere le proprie credenziali d’accesso e di utilizzare le stesse password su più piattaforme.
- Cambiare regolarmente le password per servizi importanti come caselle di posta, account online e social media.
- Mantenere aggiornati dispositivi, software, antivirus e applicazioni. Gli aggiornamenti spesso includono patch di sicurezza che colmano vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate dagli attaccanti.
- Essere cauti nell’aprire allegati o link da mittenti sconosciuti e diffidare di messaggi inattesi, anche se sembrano provenire da contatti noti.
- Evitare di condividere informazioni personali su canali non sicuri o con estranei.
- Usare browser sicuri durante la navigazione su Internet.
- Installare un firewall, un software che monitora il traffico in entrata e uscita dai dispositivi per proteggerli.
- Evitare le reti Wi-Fi non sicure, specialmente quelle pubbliche.
- Considerare l’uso di una rete virtuale privata (VPN) per aumentare la sicurezza online.
- Abilitare l’autenticazione a due fattori per i servizi online. Questa aggiunta richiede un codice temporaneo inviato tramite SMS o e-mail oltre alla password.
- Verificare la sicurezza dei siti prima di inserire informazioni sensibili durante le transazioni online.
- Monitorare regolarmente l’attività del conto bancario o della carta di credito per identificare transazioni non autorizzate.
Nel caso in cui si sospetti un furto d’identità digitale, è importante informare la propria banca e altri fornitori di servizi per bloccare eventuali transazioni fraudolente, recuperare fondi rubati e richiedere l’annullamento di documenti o carte d’identità utilizzati in modo improprio.
Siate vigili e diffidate da situazioni sospette. Ricordate sempre che la cautela e l’attenzione possono proteggervi da queste truffe, evitando spiacevoli perdite finanziarie.
Proteggere le proprie informazioni sensibili e adottare misure di sicurezza scrupolose è essenziale per ridurre il rischio di furto d’identità e tutelare la propria sicurezza online.